Le nostre previsioni per la tanto attesa premiazione del 19 novembre a Parma. La lista dei ristoranti più in lizza per un premio, secondo noi
Manca ormai poco dalla tanto attesa cerimonia che si terrà presso il Teatro Regio di Parma. Il 19 novembre la Guida Michelinsvelerà le nuove stelle, con diretta streaming fissata alle ore 11:45 su YouTube e Facebook. Un riconoscimento che nell’ambito della ristorazione ancora oggi non trova eguali in termini di prestigio e notorietà.
Bravi chef di tutto il Mondo approcciano l’evento in maniera differente. Alcuni si mostrano tranquilli ed apparentemente disinteressati all’esito della cerimonia, altri invece faticano meno ad ammettere che un eventuale riconoscimento sarebbe una tappa fondante del proprio percorso.
La ristorazione romana in cerca del riscatto
Bisogna ammettere che negli ultimi due anni la Guida non è stata particolarmente foriera di premi alla Capitale. Nella cerimonia del 2025 è stata assegnata solo una stella Michelin (Achilli al Parlamento), e gli stellati già presenti non hanno ricevuto ulteriori “upgrade”. Nel 2024, l’unica stella venne invece assegnata a Orma di Roy Caceres. Un risultato che va stretto a questa città, se pensiamo al suo inestimabile patrimonio culturale che dovrebbe vantare di una proposta gastronomica di pari livello.
I possibili nuovi stellati: c’è posto tra le new entry in Guida?
Tra le possibili nuove stelle, l’occhio cade subito agli ingressi più recenti comunicati mensilmente dalla Guida Michelin mediante app e sito web. Tra questi, spicca Al Madrigale, nato a Tivoli lo scorso gennaio con la cucina rurale firmata Daniele Lippi (anche chef di Acquolina, due stelle Michelin) e Gian Marco Bianchi. Impossibile poi non tener conto de Il ristorante di Alain Ducasse, dove il pluristellato Chef di fama mondiale porta la sua cucina nella nota catena di alberghi Romeo Collection.
Più indietro Ego, che Beatrice Venturini e Lorenzo de Lio, lo chef, curano con dedizione, sostenendo la propria offerta con soltanto sei tavoli in sala ed Uma, new entry dello scorso mese con i bravi Senese e Tuccini in cucina, con l’innovativa idea di un solo ingrediente nel piatto. Da non sottovalutare anche l’Ineo, già noto nella ristorazione romana per l’inopinabile eleganza della sua location.
Le insegne che cercano la stella già da qualche anno
Non possiamo poi tener conto di coloro che già da tempo lavorano per questo obiettivo. Tra questi ci sono Alessandro Pietropaoli ed il suo Campocori all’ombra del Chapter Hotel, e Bistrot64, che ambisce a riprendere un riconoscimento perso alcuni anni fa.
Più indietro ci sarebbe anche Osteria Fernanda, che meriterebbe la stella solo per la costanza con cui Davide Del Duca porta avanti la sua idea di cucina golosa e contemporanea, i cui sapori sono spesso ineccepibili al palato.
Citazione di merito anche per Dogma, per una cucina gourmet quasi totalmente alla brace e che vanta di un rapporto qualità-prezzo ad oggi irraggiungibile nella Capitale. In provincia, tra i papabili emerge anche Contatto, di cui vi abbiamo parlato nel recente articolo.
Oltre ai nuovi ristoranti stellati, molti si chiedono chi si aggiudicherà un’altra stella oltre a quella di cui già diversi ristoranti vantano il merito di detenere. Meritevole di citazione è certamente Zia Restaurant, dove la cucina di Antonio Ziantoni continua a mostrarsi tanto diretta e quanto sbalorditiva al palato.
Alla ricerca di una seconda stella ci sarebbero poi Orma di Roy Caceres, Imàgo con la sua location da urlo e Idylio By Apreda, per uno chef campano ancora molto ispirato nel ricercare impossibili equilibri di sapidità mediante i suoi iconici blend di spezie.
In provincia, più nella fattispecie sul litorale romano, Il Tino e Pascucci al Porticciolo (quest’ultimo premiato lo scorso anno proprio dalla Guida per il miglior servizio al tavolo), la cui proposta di pesce continua a sorprendere per equilibrio e rispetto della materia prima.
Genovese e la tanto ricercata terza stella
Un tormentone che va avanti da diversi anni: Anthony Genovese con Il Pagliaccio vuole portarsi nell’olimpo della ristorazione romana insieme a La Pergola e regalare alla Capitale un nuovo locale tristellato. Più di un anno fa lo chef si sfogò apertamente con Gambero Rosso, definendo la città in regresso sotto il profilo della ristorazione e che la sua creatura meriterebbe nei fatti la terza stella. Sarà giunto il momento?