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Alessandro Moretti, classe 2000, oggi chef e imprenditore a 9 mesi dall’apertura ci racconta il suo progetto: Utopia. Un punto di riferimento a Palestrina e sul territorio laziale per gli appassionati della cucina di qualità.

Fin da piccolo, grazie all’influenza di sua nonna, Alessandro si è appassionato alla cucina. Dopo la scomparsa della nonna, ha deciso di fare della cucina la sua. Un modo, e una scelta di vita, che gli permette di sentirla ancora vicina. Un diploma all’Istituto Alberghiero di Palombara Sabina e subito alla ricerca continua del conseguimento del suo sogno: aprire un suo ristorante.

Ho fatto due chiacchiere con Alessandro per cercare di capire il segreto del suo successo, nonostante la giovane età.

Alessandro, raccontaci di te e del tuo percorso professionale.

Il mio percorso professionale inizia all’età di 15 anni a Sestri Levante con il primo Stage formativo, si è evoluto poi tra Germania Italia e Montecarlo. In questo viaggiare sono stato contaminato da mille culture e idee diverse e in tutto questo minestrone sono riuscito a crearmi una mia idea di cucina e una mia identità definita.

Come è nata l’idea di aprire Utopia?

Proprio per dare voce alle mie idee ho deciso di aprire il mio ristorante. Ero stufo di tappare le ali alla mia fantasia e ai miei sogni. Volevo una cucina che desse voce ai ricordi alle emozioni alle sensazioni delle persone, volevo creare qualcosa di unico una cucina emozionale, non perfetta, solo emozionale. Fu cosi che dopo tanto penare il 9 Luglio 2021 ho aperto Utopia.

Perché Utopia? Quale significato racchiude il nome che hai scelto per il tuo primo progetto?

Utopia perché in fondo il sogno di vedere mia nonna varcare la porta di questo ristorante non potrà mai avverarsi. Utopia perché: “L’ Utopia è come l’orizzonte, avanzi due passi, si allontana due passi; avanzi 10 passi si allontana 10 Passi… e a cosa serve un’Utopia? A non smettere mai di camminare.

In queste parole di Edoardo Galeano io rivedo la mia vita perché io non ho mai smesso di camminare, e anche quando mi sentivo morire ho sempre puntato lo sguardo all’orizzonte sperando che il domani potesse essere migliore di oggi. Utopia perché la perfezione non potrà mai essere raggiunta ma noi dobbiamo lavorare sodo ogni giorno per essere la versione migliore di noi stessi.

Utopia ha aperto in un momento storico molto difficile. Come lo hai affrontato?

Utopia anche perché veramente siamo stati martoriati dagli eventi (covid, zone gialle, zone rosse, green pass, super green pass). Forse non si può spiegare quanto ho sofferto per tenere vivo tutto questo.

Spesso ho pensato di non farcela, di fallire, di perire… Eppure Utopia esiste e resiste, soffre con me s’inginocchia con me ma non s’arrende a niente. E questo la rende la mia riproduzione più fedele, coraggiosa, incosciente, meravigliosamente strafottente. Perché alla fine la paura di fallire non è mai stata più forte della voglia di esistere e smentire tutti.

Quali sono i segreti del tuo successo in cucina?

I miei piatti sono frutto dei miei ricordi, dei miei viaggi, di amori mai nati o amori andati male, spesso li dedico a un momento a una persona, o a un’emozione. Raccontano tutto di me, sono il modo migliore per conoscermi davvero, sono introspettivi. Penso che proprio per questi motivi i piatti più amati di Utopia sono stati la Coda alla Vaccinara, L’ Amatriciana a modo nostro, i Bottoni ripieni di stracotto di agnello.

Sono quei piatti che un po’ ci uniscono e ci rendono partecipi di un sentimento comune. Io credo che Utopia sia uno dei pochi ristoranti che non fa solo business, ma che da veramente dei prodotti di livello (ci forniamo da Longino&Cardenal, Luxittica , Azienda Salera e piccoli produttori locali) e tramite loro cerca di trasmettere una storia, un pensiero o semplicemente un emozione.

Come vedi il futuro di Utopia?

Oggi il futuro che ho in mente è più che un’Utopia, però sognare non costa nulla. Già in questo gennaio avevamo tentato dei forti upgrade, cercando di portare il Brand Utopia in altri comuni, tuttavia il periodo non è favorevole e il mio obiettivo e del mio staff deve essere superare questo periodo con meno danni possibili. La nostra missione ora è resistere. Però posso dirvi che a breve cambieranno molte cose, e a settembre Utopia avrà un restyling totale.

Per quanto mi riguarda nel futuro non vedo grandi cambiamenti, un sognatore come me non potrà mai smettere di esser tale, smettere di sognare vorrebbe dire morire. Nel mio futuro mi vedo al timone del mio ristorante, spero con qualcuno al fianco, ma con lo stesso spirito combattivo di oggi. Ho ancora “solo” 21 anni, ho voglia di vincere ancora tante sfide.

Info

Via Enrico Toti, 2-4, Palestrina
Tel. 06 95 35 733 – 338 32 41 192
WhatsApp: 388 324 1192
Email: infoutopiarestaurant21@gmail.com