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A San Lorenzo, Nena Mercato & Cucina è diventato in poco tempo uno di quei posti dove entri e ti senti subito accolto. Un locale caldo, curato, pieno di dettagli e con una cucina semplice, stagionale e rispettosa della tradizione. Siamo andati a provarlo per raccontare cosa aspettarsi dal menu e dall’ambiente, con qualche impressione sui piatti assaggiati.

Un ristorante che racconta il nuovo volto di San Lorenzo

San Lorenzo sta attraversando una fase di grande trasformazione. Da quartiere universitario a punto di riferimento gastronomico, il merito è anche di progetti come Nena Mercato & Cucina, nato tra il 2023 e il 2024 dall’incontro tra l’attore Cristiano Caccamo e l’imprenditore Lorenzo Biancolella, già noto per diversi locali in Italia e all’estero. 

Il loro obiettivo è stato chiaro sin dall’inizio: creare un posto dove sentirsi bene, dove la cucina parli un linguaggio semplice e sincero, e dove ogni dettaglio dell’ambiente riporti a un’idea di casa.

Un ambiente caldo, curato e pieno di carattere

Entrare da Nena significa ritrovarsi in uno spazio che scalda subito. Gli archi con mattoni a vista, il grande bancone, i lampadari in tessuto arrivati da Valencia e i tavoli rétro danno vita a un’atmosfera morbida, studiata ma non artificiosa. 

Accanto alla sala principale c’è una nicchia più appartata, perfetta per una cena tranquilla, mentre all’esterno un giardino interno, avvolto dai gelsomini in primavera ed estate, aggiunge un tocco quasi mediterraneo. Con circa 120 coperti tra dentro e fuori, il locale mantiene comunque un’impronta intima.

Semplicità, stagionalità e una spesa che inizia dal mercato

In cucina c’è la chef Susanna Sipione, che guida una brigata giovane e molto affiatata. La sua idea è quella di proporre una cucina pulita, immediata, fatta di sapori riconoscibili e ingredienti trattati con rispetto. Prima della cucina, però, c’è davvero il mercato: Nena lavora con piccole realtà produttive, scegliendo formaggi, salumi e sottoli da artigiani selezionati.

Tra le collaborazioni citate spiccano i prodotti del Caseificio Costanzo, l’olio extravergine aspromontano della piccola azienda Santa Tecla e persino un gelato al cioccolato fondente, fichi e rum realizzato da una gelateria artigianale di quartiere.

Il menu cambia spesso e racconta la tradizione italiana senza troppe deviazioni, ma con qualche interpretazione personale che mantiene vivo l’interesse.

Gli antipasti: fritti ben eseguiti e accostamenti curati

La serata è iniziata con il primo sale in carrozza accompagnato da una composta di cipolle all’arancia. È un piatto semplice ma centrato, con la frittura leggera che lascia spazio alla dolcezza delle cipolle e alla nota agrumata finale. Le frittelline di cavolfiore con glassa al caramello salato seguono la stessa linea: morbide dentro, asciutte fuori, con quel tocco dolce-salato che sorprende senza forzare la mano.

Molto buone anche le crocchette di coda alla vaccinara servite con crema di carote e salsa bruna al cacao amaro, un piatto più ricco ma coerente con il territorio e con l’identità romana del locale.

Accanto a questi, il menu propone anche tartare di Chianina, pomodori arrostiti alle erbe, caponata e roast beef di picanha.

I primi piatti: tradizione romana e comfort food

La carta dei primi va dritta al punto, alternando grandi classici come carbonara e amatriciana, disponibile anche in versione tartufata, a piatti più personali come lo spaghettone burro e alici o le pappardelle artigianali ai funghi misti.

Noi abbiamo scelto i tonnarelli all’Amatriciana con guanciale ciociaro, un piatto ben bilanciato, sapido al punto giusto, e le fettuccine al ragù di cortile con spuma di parmigiano e fichi secchi, decisamente più morbide e avvolgenti, con una dolcezza finale molto piacevole.

Secondi piatti: tra cotture lente e sapori intensi

Tra i secondi spicca il Maialiano Nena, che lega provola affumicata, fichi caramellati e prosciutto crudo etrusco in un piatto ricco ma ben calibrato. 

Noi abbiamo assaggiato la guancia di manzo brasata con il suo fondo: una cottura lenta, molto morbida, con un fondo ristretto che porta profondità senza risultare pesante.

Il dolce e la carta dei vini

La tarta de queso, la cheesecake basca cotta al forno, chiude la cena con un dolce semplice ma perfettamente riuscito, cremoso al centro e più caramellato all’esterno. È un finale coerente con l’identità del locale: niente fronzoli, ma solo tanto gusto.

La selezione dei vini è essenziale ma curata, con una trentina di etichette tra Italia, Spagna e Francia. Equilibrata nella distribuzione tra bollicine, bianchi, rosati e rossi, nasce per accompagnare senza rubare la scena.

Info Nena Mercato & Cucina

Via dei Sabelli, 193 – Roma

Tel.  06 83434951

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