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Marinato, frizionato e affumicato.
Di maiale, di montone o di manzo a ognuno il suo. 
E’ il pastrami, l’ultima tra le grandi novità culinarie della Capitale in voga tra appassionati, esperti carnivori e curiosi.

Simbolo dello street food newyorkese, diventato celebre grazie al film Harry ti presento Sally del 1989, nella scena in cui Meg Ryan e Billy Crystal mangiano pastrami da Kat’s a New York, la storia del pastrami parte da lontano.

Un viaggio che ha origine dalla cucina rumena e che nel corso dei secoli ha subito trasformazioni e influenze gastronomiche di Grecia, Turchia e del bacino mediorientale. Una contaminazione che oggi va dalla Romania fino allo Stato di Israele, dagli Usa – dove è stato esportato dai migranti rumeni ebrei nei primi anni del Novecento – fin dentro al cuore della Città Eterna.

Ed è dal Tbsp in via Gallia, già conosciuto dai beef lover per la rinomata linea dedicata ai burger e per i migliori tagli di carne tra cui la dry aged e il pulled pork, che è scattata la “pastrami mania“.

Al Tbsp si fa la fila per quello artigianale, che rigorosamente segue il processo di salmistratura, circa 10 giorni, per poi essere asciugato e tamponato con una serie di spezie e salsa rub. E ancora affumicato, porzionato e abbattuto.

“Invidiabile in ogni strato” – giura Fabio Galli, titolare del Tbsp e presidente dell’omonimo gruppo azienda leader nella distribuzione delle carni. “Abbiamo portato a Roma la tradizione del barbecue americano con la qualità di un prodotto 100% Made in Italy. Il pastrami è uno dei nostri fiori all’occhiello, l’unicità della nostra produzione lo rende  non replicabile“. 

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