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Tartare di fassona, gambero e la sua testa, yogurt alle erbe
Da Taki Off un’esperienza gustativa rivoluzionaria e originale che dimostra come la cucina giapponese possa unirsi a quella italiana con successo.

Quello che la scorsa estate è nato come un gioco è diventato un esperimento sociale e culinario mai affrontato prima su Roma. 14 coperti con un unico percorso alla cieca e con musica ad alto volume. Taki Labo’, in cui Labo’ stava per laboratorio, ha riprodotto uno spazio alternativo gettando solide basi per la sua evoluzione, oggi realizzata con Taki Off al numero 62 di via Marianna Dionigi, angolo Piazza Cavour a Roma.

La mission è quella di dar vita a sapori inaspettati, frutto di delicati accostamenti che mirano ad esaltare la materia prima di differente origine giapponese e italiana. Parliamo della Hida Wagyu, una preziosa carne giapponese simile alla Kobe, e il caviale oppure le patate e l’anguilla giapponese, un gioco coinvolgente in cui Viglietti riesce a condurre gli ospiti, da vero alchimista incantatore.

Massimo Viglietti e Yukari Vitti
Foto di Alberto Blasetti

Yukari Vitti, patron del ristorante giapponese Taki, ha saputo creare insieme allo chef Massimo Viglietti un format di cucina basato sulla fusione tra sapori italiani e giapponesi. Premiati, tra l’altro, come la Miglior Novità dell’anno per la Guida I Migliori Ristoranti di Roma 2021 del Gambero Rosso.

La location asseconda questo nuovo mood. Il nero delle pareti, i preziosi tessuti giapponesi che illuminano a sprazzi, gli elementi lignei fossili, la mise en place essenziale, la musica che avvolge appena entrati, la perdita di qualsiasi riferimento che non sia la successione del cibo, mostrano come l’unione tra due mondi sia possibile.

L’offerta gastronomica dello chef Massimo Viglietti

A sorprendere saranno gli abbinamenti sempre ponderati tra più elementi. Massimo Viglietti ha pensato un menu in cui il commensale può comporre un percorso degustazione modulabile a proprio gusto per un’offerta democratica che spazia dai 10 ai 20 euro.

L’esperienza è immersiva. Durante la settimana, se si hanno a disposizione anche solo 30 minuti, si potrà fare una vera e propria incursione nella cucina dello chef assaggiando, appunto, piatti a piccolissimi prezzi per vivere in maniera rilassata e informale l’alta cucina, rendendo conviviali anche le colazioni di lavoro.

Cappasanta, foie gras fresco d'anatra, ridotto di coca cola
Cappasanta, foie gras fresco d’anatra, ridotto di coca cola
Foto di Alberto Blasetti

L’apertura della cucina si articola dalle 12.30 alle 17.30 dal martedì alla domenica. In qualsiasi momento, oltre ai piatti, è possibile concedersi il peccato di gola dei caffè alla lampada, corretti con distillati dalla forte personalità, come il Calvados, la Grappa, il Rhum, erbe aromatiche e spezie.

La domenica si aggiunge anche un menu specialeLa domenica andando alla messa”. Si può comporre decidendo il numero delle portate a piacere oppure ordinarlo in toto, cioè 8 corse più 2 dessert. Per chi desiderasse bere seguendo i consigli dello chef, viene proposto il “marriage”, ovvero l’abbinamento con vini, sakè (di cui Taki – Ristorante giapponese è detentore di circa 40 etichette), champagne e bevande.

Il menu

Il menu prevede non più una divisione in antipasti, primi, secondi, ma segue un ritmo di ingredienti ed elementi che si incastrano perfettamente in un alternarsi virtuoso, tra Giappone e Italia, esaltati da sapiente tecnica.

Tra i piatti di successo troviamo la Tartare di Fassona, gambero e la sua testa, yogurt alle erbe e salsa di soia, forte nei sapori delle interiora del crostaceo unite alla carne cruda.

Ottimi anche gli Spaghettini di soba, sardine affumicate, brodo di funghi, l’Insalatina di baccalà, in cui la soba fredda serve da tavolozza alla sapidità del pesce e dei funghi.

Da provare anche il Foie gras d’anatra, ponzu e aceto di lampone, in cui l’aceto ponzu fatto nelle cucine di Taki dà il tocco di acidità classico del gusto giapponese che, insieme agli spaghetti di soba, conferisce una forte identità.

Crema alla maggiorana, mais, insalatina di Lorenzo, olive candite, frolla
Crema alla maggiorana, mais, insalatina di Lorenzo, olive candite, frolla
Foto di Alberto Blasetti

Lo chef non smette di stupire senza fare sconti sulla qualità della materia prima che poi impreziosisce con riduzioni, marinature e brodi. È questo il caso del Pesce marinato, tapenade di olive e cioccolato bianco come pure della Triglia del Mediterraneo, pomodoro, arancio, stelline, consommé di piccione, in cui la delicatezza del pesce viene accompagnata dal carattere del piccione concentrato nel brodo e sostenuta dall’apporto neutro delle stelline di pasta.

Da assaggiare anche Cappesante, foie gras fresco d’anatra, ridotto di coca cola e polvere di the matcha. Un vero capolavoro di gusto, per cottura, consistenza e qualità degli ingredienti, senza dimenticare il kick off dato dalla coca-cola e dalla polvere di the.

Avvolgente è la Crema di patate alla “chartreuse”, anguilla giapponese, lattuga, guanciale di scrofa che esalta la delicata grassezza dell’anguilla lavorata nella sua pelle.

Intriganti sono le preparazioni complesse come le Cipolle alla lavanda, mousse di quinto quarto, bottarga greca, riso giapponese servito con infuso di pomodorini e katsuobushi estratto alla moka, mischiato con un rosso d’uovo freschissimo che ricercano sapori giapponesi.

Interessante anche Fagioli, castagne e gamberi che restituisce al palato la sensazione morbida del legume, quella più pastosa della castagna e, a chiudere, la croccantezza dei gamberi in tempura che crea un netto contrasto di dolcezze e sapidità molto esotico.

I caffè speciali e i dolci

Fiore all’occhiello la carta dei caffè “Aspettando un altro giro di lancette”: ne seleziona 4 tipologie preparate tutte al tavolo, ognuna corretta con differenti distillati e insaporita con erbe aromatiche e spezie. Rhum e cannella, whisky e alghe, grappa e rosmarino, calvados e tabacco, da accompagnare ad alcune “stranezze” – come le chiama Viglietti – in cui dolcezza e sapidità si incontrano in una stessa ricetta. Una “chicca” che stupirà e appassionerà tutti gli amanti del caffè e dei dessert inaspettati.

I dolci, infatti, non sono solo dolci ma esperimenti golosi di successo. La Crema alla maggiorana, mais, insalatina di San Lorenzo, olive candite, frolla in cui le verdure si uniscono in maniera insospettabile alla crema pasticcera creando un piatto di grande equilibrio.

Buone anche le Melanzane, crema al fondo di vitello al whisky, nocciole, ceci sbollentati o il Burro di arachidi, arancio, bottarga greca, ridotto di caffè e gelato alla crema, preparato appositamente dal Caffè Vitti.

About Taki Off

Via Marianna Dionigi, 62 – Roma
Aperto dal Martedì alla Domenica – 12:30/17.30