Un nuovo interessante ristorante si è affacciato al civico 21 di via Belli, nel cuore del quartiere Prati, dove ha aperto da qualche settimana Carter Oblio.
In un ambiente di contaminazione nordica, tra la ruvidezza della pietra e la durezza del legno ancora fresco, un menù senza etichette dove la parola d’ordine è estemporaneità. Lontano da una ricercatezza stereotipata, la cucina di Carter Oblio è fatta di estro, gioco, sapori, flussi e godibilità.
Il locale
Il concept di Carter Oblio nasce come una filosofia dello spazio. L’idea era quella di creare una comfort zone essenziale dove il cliente potesse concentrarsi sulla sua esperienza degustativa. L’obiettivo, direi, è stato centrato. Bravi artigiani hanno saputo valorizzare questa idea di ristorazione con materiali di pregio. Legno, ferro, vetro lavorati a mano. Forme rigide. Distanze ampie che permettano ad ogni tavolo di vivere la propria “storia”.
Lo spazio di Carter Oblio ambisce a creare un senso di sospensione dalla realtà, di estraneazione, complice un mood di ispirazione nordica, che regala accoglienza e calore, ma allo stesso tempo non distrae il cliente dalla sua esperienza sensoriale. Carter Oblio ha arricchito lo spazio interno di un dehors molto ricercato, sempre di fattura artigianale. Una pedana che ricalca l’impronta nordica degli interni, tutta in legno, e ne rilancia lo stile aggregante, ma conservativo di riservatezza ed esclusività per ciascun tavolo.
La cucina
Carter Oblio nasce come anagramma dei due nomi dello chef Ciro Alberto Cucciniello. Un ristorante, ma soprattutto un progetto identitario cucito addosso.
Chef Ciro Alberto Cucciniello – Foto Joana Razmyte
Lo chef ha esordito nell’equipe di Scabin e si è consolidato in anni di guida della brigata romana di Settembrini e nel corso di varie esperienze all’estero. Poi la voglia di creare una cucina carica forza e di appartenenza che miscelasse le contaminazioni del viaggio con la carnalità del territorio. Tutto declinato secondo estro, estemporaneità, stagionalità, esaltazione del gusto.
Menu
Carter Oblio offre due menù. Uno dall’impronta più stagionale e uno in continua evoluzione, praticamente giornaliero, che rincorre a vista il costante procacciamento di materie prime di qualità.
Foto Joana Razmyte
Ai clienti viene proposto un tagliere dei pani che annovera una selezione di impasti con lievito madre che spaziano dalle miscele con cacao amaro e noci e quelle con farina affumicata. In allestimento anche un tagliere di salumi artigianali, preparati e stagionati in casa.
Ogni preparazione è artigianale in ciascuna fase della filiera. Nella cucina dello chef le fermentazioni e le affumicature sono molto presenti. Attentissima la ricerca delle materie prime con un occhio di riguardo alle eccellenze territoriali della nativa Irpinia, come per l’olio di Ravece, i tartufi, i vini del pluripremiato Luigi Tecce.
Carter Oblio – Foto Joana Razmyte
Antipasti
Tra gli antipasti, interessante la Zuppa di Carote, Timo e Aglio arrostito (10 euro) e il Bun d’Anatra, Sciroppo di Mirto e Cipolotto agrodolce arrostito (12 euro).
Primi
Tra i primi, invece, da provare il Risotto alla Genovese di Maccarello Affumicato (16 euro), i Ravioli Salsiccia, Stracchino e Pane Abbruscato (15 euro) o Scialatielli Taccole e Totanetti in Ramen di Peperoni all’Arrabbiata (14 euro).
Secondi
Anche nei secondi, un trionfo di sapori, giochi e ricercatezza che stimolano i palati più curiosi. Troverete infatti Pollo al Fieno, Patate alla Camomilla, Misticanza di campo (16 euro), la Guancia, purè di Sedano Rapa, Carciofi e Topinambur (17 euro) e le “salsicce della casa”, Cinghiale al Gin e Maialino al Mirto (16 euro).
Dolci
I dolci stuzzicano anche i meno golosi. Interessante il Tortino di Clementine, Ganache di Cioccolato Salato, olio all’Arancia (7 euro) o la Torta di Miele, Panna Acida e Birra (7 euro). Non da meno la Tartelletta Crema di Caldarroste e Chantilly di Cachi ( 7 euro).
Da provare nel menu speciale dei Tartufi, L’Uovo à la coque, Zucca, Cime di Rapa, Colatura di Alici e Tartufo Bianco di Ceppaloni (18 euro) o i Mezzi Paccheri, Scorzonera, Aglio nero, Tartufo Nero di Bagnoli (16 euro).